Carlo De Bernardi, fu un esponente di primo
piano della lotta antifascista a Gavirate, decoratore, conosciuto con il soprannome di
"Pignata". Nel '43, quando le incursioni dei militi si fecero sempre più
minacciose, trovò rifugio presso la casa madre dell'istituto Sacra Famiglia a Cesano
Boscone. Ritornato a Gavirate, prese parte attivamente alla lotta clandestina, divenendo
il commissario politico del battaglione "Bai Bartolomeo" e sostituendo il
Realini, come esponente del P.C.I., nel Comitato di Liberazione Nazionale di Gavirate. Fu
uno dei soci fondatori della Casa del Popolo di Gavirate. Morì a Gavirate il 13 novembre
1969.Scrisse il Rodari in un documento autobiografico presentato al partito nel 1950:
"... venne il 25 luglio 1943: il giorno dopo il compagno Carlo De Bernardi,
attualmente Vice-Sindaco di Gavirate, mi invitò a raggruppare i giovani su cui avevo
influenza e dopo l'8 settembre i compagni Realini Alessandro, responsabile del settore di
Gavirate e Furega Francesco (che fu il mio primo capocellula) mi invitarono ad iscrivermi
al Partito.
Io mi vergognavo molto dei miei... precedenti, che pure oggi vedo non essere stati
tanto importanti, per il fatto che l'invito mi veniva rivolto da un compagno (Realini) che
è stato qualche anno al confino e da un altro che è stato più volte bastonato dai
Fascisti. Essi però mi accolsero bene: non avrei mai osato fare la domanda da solo. Essi
mi dissero che mi conoscevano da anni e vedevano come mi sviluppavo".
tratto da Gianni Rodari Gavirate:
Gli Anni Giovanili, Nicolini Editore, testo di Federica Lucchini.