Amedeo Marvelli, caro amico
Nel Rodari adolescente, appassionato di libri ma anche di musica (andò infatti per tre anni a lezione di violino), non mancarono esperienze di profonda amicizia. Amedeo Marvelli, un compagno del magistrale con molti interessi artistico-culturali, e Nino Bianchi, suonatore di mandolino, furono i coetanei più affezionati. Entrambi morirono giovanissimi: Nino nell'affondamento di una nave militare all'inizio della guerra mondiale, Amedeo nella campagna di Russia.

Soprattutto quest'ultimo torna più volte alla memoria di Gianni. Nell'ormai nota scheda autobiografica, egli precisa, con sicuro riferimento ad Amedeo: "Ero molto influenzato da uno studente che parteggiava per il sistema parlamentare inglese, del quale però capivo assai poco". Il ricordo dell'amico, a distanza di molti anni, rimane struggente, come documenta un passaggio della Grammatica della Fantasia. Rodari, procedendo per associazioni mentali, dalla parola "sasso" fa emergere l'immagine di un luogo caro della sua adolescenza: S. Caterina del Sasso, il celebre santuario del XII secolo, a picco sul lago Maggiore, nel comune di Leggiuno. "Ci andavo in bicicletta - dice -. Ci andavamo insieme, Amedeo e io. Sedevamo sotto un fresco portico a bere vino bianco e a parlare di Kant. Ci trovavamo anche in treno, eravamo entrambi studenti pendolari. Amedeo portava un lungo mantello blu. In certi giorni sotto il mantello s'indovinava la sagoma dell'astuccio del suo violino. La maniglia del mio astuccio era rotta, dovevo portarlo sotto il braccio. Amedeo andò negli alpini e mori in Russia".

tratto da Gianni Rodari Gavirate: Gli Anni Giovanili, Nicolini Editore, testo di Federica Lucchini.